Un nuovo record per il riscaldamento dell’Oceano
Un nuovo record per il riscaldamento dell’Oceano
Data di pubblicazione: 13-01-2023
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Per il settimo anno consecutivo, la stima del contenuto termico delle acque dell’oceano tra la superficie e i 2.000 metri di profondità ha segnato un nuovo primato. È quanto emerge dai risultati dello studio Another year of record heat for the oceans, pubblicato sulla rivista Advances in Atmospheric Science.
Rispetto al valore record raggiunto nel 2021, nell’anno appena trascorso il contenuto di calore è aumentato di circa 10 Zettajoule (ZJ), pari a circa 100 volte la produzione mondiale di elettricità del 2021.
Si tratta di alterazioni che influiscono negativamente sugli equilibri degli ecosistemi marini e determinano, tra le altre cose, variazioni nella circolazione delle masse d’acqua, con conseguente aumento della salinità e della stratificazione delle acque oceaniche. Queste variazioni possono provocare una riduzione degli scambi tra la superficie e le zone più profonde, determinando addirittura condizioni di deossigenazione all’interno della colonna d’acqua.
Tutto questo ha un forte impatto sulla biodiversità marina e sugli ecosistemi acquatici, ma anche su quelli terrestri, sul clima e sulle comunità umane, inducendo, ad esempio, importanti specie ittiche a spostarsi e provocando situazioni critiche nelle comunità dipendenti dalla pesca e nella loro economia.
In questo contesto, il Mediterraneo si conferma il bacino che si scalda più velocemente tra quelli analizzati nello studio. Tuttavia, secondo le stime dello IAP-CAS (Institute of Atmospheric Physics, Chinese Academy of Sciences) il contenuto di calore nel 2022 si attesta allo stesso livello del 2021, mentre i dati raccolti dal servizio marino europeo Copernicus indicano addirittura una diminuzione rispetto al 2021. Tali discrepanze possono dipendere dalle diverse modalità di elaborazione dei dati ed evidenziano la necessità di ulteriori approfondimenti, attualmente in atto.
Anomalie a livello meteorologico nel 2022, in particolare in Europa occidentale, hanno avuto un forte impatto e portato a nuovi record di temperature atmosferiche in molti periodi dell’anno, insieme a una sensibile alterazione del regime delle piogge. Le conseguenze di questi aspetti sono state notevoli: sulle attività agricole, sulla qualità della vita delle persone (elevati consumi energetici, climatizzazione, produzione dell’energia elettrica) e in numerosi casi hanno comportato l’aumento del rischio di incendi e di alluvioni.
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