Esplora le domande
Quali sono le agevolazioni per ridurre il consumo di energia da fonti fossili?
Nel biennio 2024-2025 si potranno utilizzare i 200 milioni di euro del “Fondo nazionale Reddito Energetico”, del quale potranno beneficiare le famiglie a basso reddito per l’installazione di pannelli fotovoltaici per l’autoconsumo.
Quali sono le alternative di riscaldamento a basso impatto ambientale?
Produrre energia e calore puliti è uno dei fondamentali passaggi indicati dalla Commissione Europea per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, limitando l’uso del carbone e delle fonti fossili. Una soluzione molto efficace consiste, ad esempio, nell’uso di pompe di calore elettriche che vengono alimentate da fonti rinnovabili come il vento, il sole, il calore geotermico e l’acqua.
Esiste il rischio desertificazione in Italia?
Secondo le stime di ISPRA, quasi un terzo del territorio nazionale è degradato e a rischio desertificazione. A causa dell’alterazione nell’andamento delle piogge, in molte aree il suolo tende a diventare impermeabile, aumentando il rischio di alluvioni e ondate di calore.
Poter contare su un suolo in salute è indispensabile per la sopravvivenza dell’uomo e sensibilizzare l’opinione pubblica su queste importanti tematiche.
Qual è l’impatto dei cambiamenti climatici sulle nostre città?
Entro il 2050, due persone su tre vivranno in un grande centro urbano. Le città sono ambienti particolarmente sensibili alla crisi climatica a causa della forte cementificazione, dei trasporti e della continua richiesta di energia. Rappresentano, quindi, l’elemento chiave
in cui la crisi climatica potrà essere risolta, o peggiorare.
Come possiamo ridurre l’impatto sull’ambiente dei nostri acquisti?
Ogni nostra scelta di acquisto e consumo ha un impatto diretto sulle risorse del nostro pianeta. Per contribuire a preservare l'ambiente è essenziale adottare un approccio consapevole e responsabile verso ciò che acquistiamo e consumiamo: minimizziamo gli sprechi; acquistiamo prodotti a basso impatto, di stagione e a km 0; acquistiamo di seconda mano.
Quali sono le principali attività dell’Italia per proteggere i nostri mari?
L’Italia gestisce 29 aree marine protette e 2 parchi sommersi, per un totale di circa 228mila ettari di mare e 700 km di costa e ha recentemente sottoscritto l’Accordo di Montreal, che pone come obiettivo il cosiddetto 30by30, ovvero l’efficace conservazione e gestione del 30% delle aree terrestri, marine e costiere e delle acque interne entro il 2030. Con il progetto MER di Ispra, nell’ambito del PNRR, inoltre, vuole realizzare interventi di recupero degli ambienti marini e mappare gli habitat superando i gap conoscitivi.
Come posso contribuire a difendere la natura anche in città?
Creare uno spazio verde in città è un buon sistema per contribuire alla difesa della natura. Può trattarsi di un piccolo orto urbano o anche semplicemente di piante in vaso sul tuo balcone o davanzale; in questo modo puoi contribuire alla sopravvivenza degli insetti impollinatori e degli altri animali che popolano anche l’ambiente urbano. Fai attenzione però alla scelta delle piante, evitando di coltivare specie invasive che possono diffondersi e mettere a repentaglio la biodiversità.
Dove posso trovare informazioni per fare correttamente la raccolta differenziata?
Poiché la raccolta differenziata è gestita a livello comunale, la prima buona pratica è documentarsi sul sito del proprio Comune. È importante, poi, leggere le etichette sulle confezioni dei prodotti che utilizziamo, in quanto spesso riportano informazioni sui materiali di cui sono composte. Infine, esistono app per smartphone che ci aiutano a differenziare correttamente i rifiuti.
Perché è utile la raccolta differenziata?
La raccolta differenziata ci consente di recuperare e riutilizzare i materiali che abbiamo a disposizione. In questo modo si allunga la loro vita utile e si riduce la necessità di reperirne o produrne degli altri.
Questo sistema è quindi vantaggioso sia da un punto di vista ambientale che economico
Come posso ridurre i consumi di elettricità in casa?
Ci sono tanti accorgimenti che possiamo sfruttare per migliorare i consumi domestici: utilizzare al meglio gli elettrodomestici (ad esempio, usare lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico, preparare più pietanze contemporaneamente nel forno, posizionare correttamente gli alimenti nel frigorifero), sostituire le lampadine classiche con quelle a LED, sfruttare al massimo la luce solare, e così via.
Come posso ridurre i consumi di acqua?
Utilizzare le risorse in modo consapevole è il primo modo per contribuire alla salvaguardia dell’ambiente. Possiamo cominciare, ad esempio, facendo attenzione a non sprecare acqua inutilmente, attraverso una serie di piccole azioni che hanno, però, un grande impatto: in bagno, in cucina, in giardino, ecc.
Quali sono le forme di energia a basso impatto ambientale oggi disponibili?
Sono quelle che provengono da fonti rinnovabili non fossili: energia eolica, solare, aerotermica, geotermica, idrotermica e oceanica, idraulica, biomassa, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas. Aumentare il loro ricorso è fondamentale in quanto proprio l’energia è il principale responsabile del cambiamento climatico, rappresentando circa il 60% delle emissioni di gas serra globali.
Perché la deforestazione ha un forte impatto sul cambiamento climatico?
Le foreste - oltre ad essere fonte di benefici ambientali, economici e sociali - ospitano la maggior parte della biodiversità terrestre del pianeta, conservano funzioni ecosistemiche e contribuiscono a proteggere il sistema climatico. Tra il 1990 e il 2020 sono scomparsi 420 milioni di ettari di foreste, corrispondenti a circa il 10% del totale delle foreste rimaste sul pianeta.
Come mai le città sono tra le principali responsabili della crisi climatica in atto?
Occupando il 2% della superficie terrestre, le città consumano circa il 78% dell'energia e delle risorse mondiali e, allo stesso tempo, sono responsabili di oltre il 60% delle emissioni di gas serra in atmosfera.
Cosa si intende per “fast fashion”?
La tendenza a utilizzare capi di abbigliamento per periodi sempre più brevi prima di buttarli, comprando indumenti di qualità inferiore e prezzi più bassi, prodotti rapidamente in risposta alla moda del momento.