È stato presentato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) l’ultimo rapporto IPBES “Assessment Report on the Different Value and Valuation of Nature”.
Il documento, frutto delle valutazioni effettuate dagli esperti dell’IPBES - la Piattaforma intergovernativa di politica scientifica sulla biodiversità e i servizi ecosistemici - rileva che gli attuali tassi di estinzione delle specie in natura sono da cento a mille volte superiori alla media delle estinzioni della storia del pianeta.
Per evidenziare la rilevanza del fenomeno, gli autori del rapporto hanno introdotto la definizione di “dead species walking” per indicare le circa 500 mila specie non ancora estinte ma che, a causa della distruzione e della degradazione degli habitat a loro disposizione e ad altri fattori legati alle attività umane (sovra-sfruttamento, inquinamento, cambiamenti climatici e diffusione di specie aliene invasive), vedono ridurre le loro probabilità di sopravvivenza nel lungo periodo.
In particolare, il 25% delle specie animali e vegetali sono a rischio di estinzione, mentre la biomassa dei mammiferi selvatici è diminuita dell’82%.
Tale riduzione non implica soltanto la perdita di diversità all'interno di ciascuna specie, tra specie diverse e negli ecosistemi, ma si traduce in effetti diretti anche sull'umanità, andando a minare gli innumerevoli servizi ecosistemici che la natura fornisce all'uomo.
Al fine di aiutare il mondo della politica a comprendere i modi molto diversi con cui le persone si relazionano con la natura, l’ultimo rapporto IPBES fornisce anche una classificazione più completa dei valori della natura. La nuova classificazione mostra come le diverse visioni del mondo e il livello di conoscenza posseduta influenzano il modo in cui le persone interagiscono con la natura e presenta quattro prospettive generali: vivere dalla natura; vivere con la natura; vivere nella natura e vivere come natura.
Per saperne di più:
- Link al rapporto IPBES: https://www.ipbes.net/the-values-assessment