Valorizzare il territorio urbano e, allo stesso tempo, contribuire alla sostenibilità ambientale dell’agricoltura: queste le principali opportunità offerte dagli orti urbani, aree cittadine, solitamente di proprietà comunale, dedicate alla coltivazione di piccoli lotti e affidate all’uso da parte di privati cittadini, scuole o associazioni.
Apparsi in Italia durante la Seconda guerra mondiale come fonte di approvvigionamento, oggi gli orti urbani sono una realtà sempre più presente, in Italia come all’estero. Secondo un’analisi di Coldiretti basata sull’ultima indagine ISTAT del 2021, infatti, nel nostro Paese nell’arco di cinque anni si è registrato un incremento del 18% della superficie messa a disposizione dagli enti locali a tale scopo.
Verso un’agricoltura più sostenibile
Il 16 ottobre scorso si è celebrata la Giornata Mondiale dell’Alimentazione - quest’anno dedicata all’acqua come risorsa da preservare e fonte di vita - istituita dalla FAO a partire dagli anni Ottanta allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle problematiche legate all’agricoltura: dalla sicurezza alimentare agli aspetti socioculturali, dallo sfruttamento delle risorse ai cambiamenti climatici.
L’agricoltura, nel mondo come in Italia, rappresenta oggi un forte elemento di pressione sull’ambiente naturale e sulla biodiversità, che rende indispensabile un approccio incentrato sulla sostenibilità. Se questo è particolarmente evidente quando pensiamo alle grandi distese agricole, anche a scala di dettaglio possiamo fare la differenza e la stessa ricerca di un approccio più sostenibile all’agricoltura può essere ritrovato anche all’interno delle nostre città. Prendiamo, appunto, il caso degli orti urbani.
Perché coltivare un orto urbano
Autoproduzione: la coltivazione dei prodotti dell’orto mantiene ancora oggi una funzione di supporto all’economia familiare, cui si aggiungono gli aspetti sempre più attenzionati della sicurezza alimentare, grazie all’utilizzo di tecniche di produzione poco invasive e alla riduzione nell’impiego di sostanze chimiche, con benefici sia per la salute che per l’ambiente.
Valorizzazione del territorio e sostenibilità ambientale: la presenza di aree verdi nel tessuto urbano è un’importante fonte di servizi ecosistemici, ossia quei benefici forniti dall’ambiente al genere umano. Pensiamo, ad esempio, alla mitigazione delle condizioni climatiche o alla regolazione del deflusso delle acque meteoriche, ma anche alla conservazione della biodiversità. Oltre a ciò, sono innegabili i benefici per la salute psico-fisica derivanti dalla presenza e fruizione di aree verdi in città. Un aspetto spesso trascurato è, inoltre, il contributo dell’agricoltura diretta alla riduzione dell’inquinamento legato al trasporto delle merci, nonché la diminuzione della produzione di rifiuti di imballaggio.
Educazione ambientale e condivisione: l’orticoltura urbana può svolgere un’importante funzione sociale, educativa e didattica, in quanto gli orti condivisi sono riconosciuti come un valido strumento di aggregazione ed inclusione sociale, ma anche un momento di sensibilizzazione verso le tematiche ambientali e di avvicinamento alla natura.
Se hai intenzione di intraprendere questa attività, verifica se presso il tuo Comune sono disponibili aree deputate alla realizzazione di un orto urbano.
Vedi anche:
Creare un orto a scuola | Cultura e Consapevolezza Ambientale (mase.gov.it)
Per approfondire:
Home | Giornata Mondiale dell'Alimentazione | Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (fao.org)
Consumi: dagli orti al biogas è guerra ai rincari - Coldiretti
Guidelines for urban community gardening: Proposal of preliminary indicators for several ecosystem services (Rome, Italy) - ScienceDirect