Il 21 febbraio 2024 il Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale (SNPA) ha presentato il suo quarto “Rapporto Ambiente – edizione 2023”. Lo scopo del documento è quello di rappresentare uno strumento di conoscenza dello stato dell’ambiente per decisori politici e amministrativi, tecnici ma anche per tutti i cittadini, così da assicurare un’efficace e omogenea divulgazione dell’informazione ambientale e monitorare gli obiettivi fissati dal Green Deal europeo, dall’Agenda 2030, dalla Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile e dall’Ottavo programma d’azione ambientale.
Il rapporto analizza diversi temi ambientali, dalla decarbonizzazione all’economia circolare, dall’agricoltura sostenibile al capitale naturale, dai servizi ecosistemici alla transizione energetica; i risultati del report sono ottenuti analizzando queste tematiche tramite l’impiego di 21 indicatori appositamente selezionati e considerati a livello regionale.
Gli indicatori ambientali
Gli indicatori selezionati per valutare lo stato dell’ambiente possono essere raggruppati in sei macrocategorie:
cambiamenti climatici, che include gli indicatori relativi alle emissioni di gas a effetto serra, la quota di energie rinnovabili nel consumo di energia finale lordo e le Strategie e Piani di adattamento ai cambiamenti climatici regionali;
economia circolare e gestione dei rifiuti, in cui rientrano le valutazioni circa la produzione dei rifiuti urbani, l’incidenza del turismo sui rifiuti, la raccolta differenziata e i rifiuti urbani smaltiti in discarica, la produzione di rifiuti speciali;
ambiente e salute, che comprende le valutazioni sulla qualità dell’aria (PM 2.5 e PM 10), l’esposizione della popolazione al PM 2.5, lo stato chimico ed ecologico delle acque superficiali, sotterranee e marino costiere, la superficie nazionale dedicata ad agricoltura biologica e le informazioni sulle sorgenti di rumore controllate;
biodiversità e capitale naturale, riguardante le aree terrestri e marine protette designate e il consumo di suolo;
monitoraggio e controlli (controlli AIA e Seveso);
comunicazione ambientale.
Per ciascun indicatore vengono riportati lo scopo, la copertura temporale, lo stato e la tendenza nel tempo.
I risultati dell’indagine
Il quadro che emerge dall’indagine SNPA evidenzia una certa variabilità nella valutazione dei differenti indicatori, con alcuni elementi caratterizzati da una tendenza positiva, alcuni stabili o per i quali non è valutabile un trend definito e altri che richiedono, invece, una maggiore attenzione e un impegno costanti perché in peggioramento.
In miglioramento
Tra gli elementi che hanno mostrato una tendenza positiva troviamo le energie rinnovabili, il cui impiego, tra il 2004 e il 2020, è aumentato di quasi tre volte, passando dal 6,3 al 20,4% rispetto al consumo finale lordo.
Bene anche la raccolta differenziata, che aumenta di un punto percentuale nel 2021 rispetto all’anno precedente, confermando l’Italia come uno dei Paesi europei più virtuosi sotto questo aspetto; al contempo si riscontra anche una notevole diminuzione, nel decennio 2012-2021, del quantitativo di rifiuti smaltito in discarica.
Per quanto riguarda il blocco di indicatori relativi ad ambiente e salute, una tendenza positiva si è osservata solamente nell’andamento nei valori di concentrazione dei PM 2.5 (quasi sempre rientranti nei limiti previsti dalla normativa, ma ancora lontani dagli obiettivi raccomandati dall’OMS) e nella superficie nazionale dedicata all’agricoltura biologica, che vede un incremento sia di Superficie Agricola Utilizzata (SAU) che in termini di aziende e operatori coinvolti.
Tendenza positiva, infine, anche per il numero delle Visite Ispettive AIA (nazionali e regionali) e Seveso, ad indicare, quindi, un controllo più capillare da parte di ISPRA e Agenzie di controllo presso gli impianti
soggetti al rispetto dell’autorizzazione integrata ambientale (AIA) e presso gli impianti assoggettati alla normativa Seveso.
Stabili
Tra gli elementi stabili risulta l’indicatore relativo alle Strategie e Piani di adattamento ai cambiamenti climatici, che ha l’obiettivo di individuare il numero di Regioni impegnate nell’elaborazione di specifici strumenti di pianificazione per l’adattamento ai cambiamenti climatici; allo stato attuale, tale numero è in leggero aumento, ma risulta ancora a un livello insoddisfacente.
Stabili anche la produzione di rifiuti solidi urbani (in leggero aumento ma ancora al di sotto dei livelli registrati nel periodo pre-pandemico), così come anche i dati relativi alle misurazioni dell’inquinamento acustico, i quali mostrano comunque valori elevati, con il superamento delle soglie in oltre il 40% delle stazioni.
Per quanto riguarda la superficie nazionale di aree protette, la situazione appare al momento stabile, con l’11,2% delle acque territoriali e il 21,7% di superficie terrestre interessata da vincoli di protezione; la superficie complessiva, tuttavia, risulta ancora lontana dal target del 30% fissato dalla Strategia Europea per la Biodiversità al 2030.
In peggioramento
Tra i bollini rossi rilevati dal rapporto troviamo le emissioni di gas serra che, sebbene abbiano visto un calo rilevante a partire dal 1990, risultano in aumento rispetto al periodo pandemico e al di sopra dei valori auspicati per il raggiungimento dei limiti di emissione al 2030.
In peggioramento anche alcuni aspetti relativi all’economia circolare, in particolare l’incidenza del turismo sulla produzione dei rifiuti urbani e la produzione dei rifiuti speciali.
Nonostante l’andamento decrescente dei livelli atmosferici di PM 10, i valori registrati risultano ancora lontani dagli obiettivi raccomandati dall’OMS e anche da quelli imposti dalla normativa nazionale che, nel 2022, sono stati superati nel 20% dei casi.
Male, infine, il consumo di suolo, come evidenziato anche dal recente rapporto SNPA sul tema: nel 2022 si è registrato, infatti, un consumo netto di oltre 21 ettari al giorno, evidenziando come l’obiettivo di un azzeramento del consumo netto di suolo previsto dall’Ottavo programma di azione ambientale sia ancora lontano.
Il rapporto fornisce, dunque, un quadro molto ampio circa lo stato dell’ambiente in Italia, evidenziando gli ambiti più critici e che dovranno essere oggetto di maggiore attenzione nella gestione futura, ma anche sottolineando i successi già raggiunti e che costituiscono uno stimolo a raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi.
Vedi anche
Aumenta il consumo di suolo in Italia. Cosa stiamo perdendo? | Cultura e Consapevolezza Ambientale (mase.gov.it)
Rapporto Rifiuti Urbani 2022: la produzione è in crescita, ma anche la raccolta differenziata | Cultura e Consapevolezza Ambientale (mase.gov.it)
Le buone esperienze italiane nella gestione dei rifiuti | Cultura e Consapevolezza Ambientale (mase.gov.it)
L’Italia del riciclo: l’esperienza dei consorzi | Cultura e Consapevolezza Ambientale (mase.gov.it)
Per approfondire
Rapporto Ambiente – SNPA. Edizione 2023 – SNPA – Sistema nazionale protezione ambiente (snpambiente.it)