Il 25 ottobre scorso è stato presentato il decimo rapporto annuale sul consumo di suolo in Italia, “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici”, a cura del SNPA, il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente.
Il rapporto ha evidenziato come, nel 2022, anno di riferimento dello studio, si siano superati i valori registrati nell’anno precedente: ogni secondo 2,5 metri quadri di territorio agricolo o naturale sono stati trasformati in aree artificiali. Questo si traduce in un totale di oltre 77 Km2 di cui solo una piccola parte (6 Km2) è stata compensata dal ripristino di superfici naturali.
Le aree maggiormente interessate dal fenomeno sono risultate quelle urbane e periurbane, soprattutto nelle zone costiere e di pianura, più facilmente accessibili; al contempo, si osservano da un lato un’espansione e decentralizzazione urbana, dall’altro la perdita di aree naturali all’interno delle città a causa dell’aumento di densità delle attività antropiche.
Cos’è il “suolo” e cosa si intende “consumo di suolo”
Il suolo è lo strato più superficiale della crosta terrestre ed ospita la maggior parte degli organismi viventi; si tratta di uno strato più o meno spesso derivante dall’alterazione delle rocce sottostanti ed è composto da una frazione inorganica (minerali e acqua) e da sostanza organica viva e morta.
I fenomeni di degrado del suolo sono molteplici e dipendono da fattori naturali e antropici, come l’impermeabilizzazione, la rimozione della copertura vegetale, gli incendi, l’erosione o la contaminazione.
Il “consumo di suolo” si riferisce alla variazione di copertura del suolo, da una non artificiale (naturale, seminaturale o agricola) ad una, appunto, artificiale ed è legato alla realizzazione di insediamenti e infrastrutture, che causa la degradazione del suolo e la perdita delle sue funzioni.
L’importanza di suolo in salute
Il suolo è una risorsa limitata e non rinnovabile, essenziale per tutti gli organismi viventi (uomo compreso) perché in grado di svolgere una gran quantità di servizi ecosistemici, a partire da quelli produttivi: fornisce, infatti, non solo gli alimenti che coltiviamo, ma anche biomasse e materie prime.
Si tratta, inoltre, di un elemento chiave in grado di mitigare gli effetti del cambiamento climatico e degli eventi meteorologici estremi, contenendo i danni del dissesto idrogeologico grazie al suo ruolo di controllo del deflusso delle acque meteoriche.
Essenziali sono, poi, le funzioni di regolazione del microclima e dei cicli degli elementi chimici, la purificazione delle acque e lo stoccaggio del carbonio.
Inoltre, rappresenta l’habitat di milioni di specie e il substrato per lo svolgimento delle attività umane, costituendo anche un elemento chiave del paesaggio.
Gli obiettivi della Commissione Europea per la tutela del suolo
L’obiettivo della Strategia dell’UE è ottenere, entro il 2050, che tutti gli ecosistemi dei suoli europei raggiungano un buono stato di salute.
Questo ambizioso ma essenziale obiettivo dovrà essere raggiunto attraverso una serie di azioni concrete, come la lotta alla desertificazione, il ripristino di ecosistemi degradati, la riduzione nell’uso dei pesticidi e la bonifica dei siti contaminati, permettendo di ottenere livelli di consumo netto di suolo pari a zero e di ridurne l’inquinamento a valori non nocivi per l’uomo.
Il suolo costituisce una complessa risorsa vivente, in continua evoluzione, multifunzionale e di vitale importanza sotto il profilo ambientale e socioeconomico: la sua tutela risulta prioritaria per garantire il benessere dell’uomo e di tutti gli organismi viventi.
Per approfondire:
Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici. Edizione 2023 – SNPA – Sistema nazionale protezione ambiente (snpambiente.it)
Suolo | Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (mase.gov.it)
Soil strategy (europa.eu)