31 Gennaio 2024

Secondo gli ultimi dati forniti dal programma Copernicus, l’anno appena trascorso ha battuto numerosi record (negativi), tra cui il primato di anno più caldo mai registrato dal 1850, momento di inizio delle registrazioni.

 

Il programma Copernicus

Copernicus è il programma dell’Unione Europea dedicato al monitoraggio della Terra attraverso l’osservazione da satellite e l’utilizzo di dati non spaziali, allo scopo di capire meglio il nostro pianeta e gestire in modo sostenibile l'ambiente in cui viviamo.

I dati sono raccolti grazie ad una serie di satelliti dedicati (nominati Sentinel), ma anche missioni commerciali e pubbliche, cui si aggiungono sistemi di misurazione in situ (ad esempio, le stazioni a terra), che collezionano i dati di suolo, mare e atmosfera.

Questa mole di informazioni è elaborata allo scopo di fornire serie di dati storici indicizzati e comparabili, modelli di previsione e mappe consultabili.

L’obiettivo è quello di fornire agli utenti finali, in particolare i responsabili politici e le autorità pubbliche, le basi informative necessarie in numerosi ambiti gestionali, che siano lo sviluppo sostenibile e la protezione della natura, la pianificazione regionale e locale, l'agricoltura, la silvicoltura e la pesca, la sanità, la protezione civile, le infrastrutture, i trasporti e la mobilità, il turismo e la gestione delle aree urbane.

 

I risultati in breve

I recenti dati sulle indagini climatiche effettuate nell’ambito del programma Copernicus indicano che la temperatura media globale del 2023 è stata di 14,98°C, oltrepassando di 0,17°C il precedente record del 2016, di 0,60°C la media del periodo 1991-2020 e di ben 1,48°C il livello preindustriale (1850-1900).

Variazione della temperatura globale dell'aria superficiale (ºC) dal 1850 mostrati come medie di 5 anni dal 1850 (a sinistra) e come medie annuali dal 1967 (a destra) (da Global Climate Highlights 2023 | Copernicus)
Variazione della temperatura globale dell'aria superficiale (ºC) dal 1850 mostrati come medie di 5 anni dal 1850 (a sinistra) e come medie annuali dal 1967 (a destra) (da Global Climate Highlights 2023 | Copernicus)

 

Per quanto riguarda i dati mensili, ciascun mese da giugno a dicembre nel 2023 è stato più caldo del mese corrispondente in qualsiasi anno precedente. L'estate boreale (giugno-agosto) è stata la stagione più calda mai registrata, con luglio e agosto che si sono aggiudicati il primato dei due mesi con le temperature più alte.

Il dato forse più allarmante è rappresentato, tuttavia, dai dati giornalieri: nel 2023, per la prima volta in assoluto, ogni giorno dell’anno ha superato di almeno un grado centigrado il livello preindustriale per quello stesso periodo. Inoltre, quasi il 50% dei giorni è stato più caldo di oltre 1,5°C rispetto al livello del 1850-1900 e due giorni di novembre sono stati, per la prima volta, più caldi di oltre 2°C.

Per quanto riguarda l’Italia, il primato di anno più caldo spetta al 2022 (seguito dal 2023), con temperature che, per entrambi, hanno superato le medie degli anni precedenti di quasi mezzo grado. Tale aumento, secondo l’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR, si colloca in un contesto di progressiva frequenza e incremento di tali anomalie; basti pensare che, delle 10 annate più calde registrate in Italia, 8 ricadono negli ultimi 10 anni e 19 negli ultimi 20.

 

Non solo caldo

Numerosi altri indicatori, tra quelli registrati nell’ambito del programma, hanno mostrato valori allarmanti.

Le temperature medie della superficie degli oceani hanno registrato valori insolitamente e persistentemente alti e sono state associate a ondate di calore marino in tutto il globo, comprese parti del Mediterraneo, del Golfo del Messico e dei Caraibi, dell'Oceano Indiano e del Pacifico settentrionale e di gran parte del Nord Atlantico.

Ovunque si è assistito ad un gran numero di eventi meteorologici estremi, come ondate di calore, inondazioni, siccità e incendi. Questi ultimi hanno prodotto, secondo le stime, un aumento del 30% delle emissioni di carbonio legate agli incendi boschivi rispetto all’anno precedente.

Anche l’Antartide ha subìto le conseguenze di queste variazioni, mostrando una forte riduzione della calotta: a febbraio 2023 sono stati raggiunti i minimi storici sia per quanto riguarda l’estensione mensile che quella giornaliera.

Aumenta, infine, la concentrazione dei gas serra in atmosfera, in particolare anidride carbonica e metano: sulla base di dati estrapolati da misurazioni in situ e carote di ghiaccio, è emerso come la concentrazione in atmosfera di CO2 sia la più alta degli ultimi 2.000.000 di anni, mentre quella di metano è la più alta degli ultimi 800.000 anni.

 

Futuri scenari

Gli effetti di queste alterazioni a livello globale sono già davanti ai nostri occhi: scioglimento dei ghiacci polari, aumento della frequenza dei fenomeni meteorologici estremi, periodi di siccità sempre più prolungati; eventi e variazioni che si combinano con un effetto sinergico dalle conseguenze allarmanti.

Queste variazioni, inoltre, determinano gravi conseguenze per la conservazione della biodiversità e sulla stessa specie umana: ogni anno, secondo le stime dell’ONU, sono oltre 20 milioni gli sfollati a causa di eventi climatici estremi.

Secondo il climatologo Carlo Buontempo, che guida il Servizio Cambiamenti Climatici del programma Copernicus, i record del 2023 potrebbero rappresentare una mera combinazione di condizioni particolari che si sono casualmente sommate alla tendenza in atto, oppure costituire un cambio di passo, il primo di una serie di anni simili: “Il 2023 verrà ricordato come un anno fresco, se non freddo”.

È da tempo evidente l’urgenza di cambiare rotta ad ogni livello di organizzazione sociale, dalle istituzioni ai singoli individui e, anche se il cambiamento climatico può sembrare un problema al di fuori della nostra portata, il contributo di ciascuno è essenziale per affrontare questa sfida.

 

Vedi anche:

Approvato il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici | Cultura e Consapevolezza Ambientale (mase.gov.it)
Biodiversità e cambiamenti climatici: l’aggiornamento della Lista Rossa IUCN alla COP28 | Cultura e Consapevolezza Ambientale (mase.gov.it)

 

Per approfondire:

Homepage | Copernicus
Global Climate Highlights 2023 | Copernicus
COPERNICUS - Il 2023 è l'anno più caldo mai registrato | Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima (cnr.it)
La crisi climatica è un’emergenza umanitaria (unhcr.org)

 

Fonte: MASE

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